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Visualizzazione dei post da dicembre, 2020

pedagogia: esponenti post-unitari

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Vincenzo Cuoco nacque a Civitacampomarano (Campobasso) nel 1770; la sua famiglia, di estrazione borghese, lo avviò agli studi di giurisprudenza che non completò mai, sentendosi invece più incline alla filosofia e alla letteratura che coltivò assiduamente. Tra i suoi interessi ebbero un ruolo particolare lo studio della storia e della cultura delle antiche popolazioni italiche. Affermò che nessuna rivoluzione può essere imposta e sostenne che ogni popolo deve avere una sua propria costituzione adeguata alle sue caratteristiche, alla sua cultura e alla sua storia. E’ assurdo illudersi che vi siano valori universalmente validi e universalmente applicabili a prescindere dalle particolari realtà storiche e sociali: tale è l’errore commesso dall’illuminismo, che pecca di astrattezza nella misura in cui pretende di universalizzare e di assolutizzare ogni cosa. Ogni realtà ha le sue condizioni e le sue peculiarità, sicchè non è detto che, quanto risulta ottimo a Parigi, tale risulti anche a N

domande pagina 302-304

  DOMANDE PAGINA 302 Le riflessioni che portarono alla nascita dell'idea di giardino, riguardano la filosofia naturale, secondo la quale lo sviluppo dell'uomo va di  pari passo  con la natura. Fröbel riprese da Rousseau l'esaltazione dello stato di natura, mentre da Pestalozzi l'idea che nel processo educativo fosse importante il ruolo della madre, anche se non nella stessa misura. I doni erano oggetti geometrici dati ai bambini, la cui complessità progrediva con  l'avanzamento  del processo d'apprendimento, i quali portavano il fanciullo a dedurre i concetti di forma, colore, volume.  L'autore non ebbe subito fortuna, in quanto le sue teorie vennero inizialmente considerate troppo innovative per la società  dell'epoca . DOMANDE PAGINA 304 Le città erano ricche di ragazzi poveri, i quali causavano problemi di delinquenza. Furono create delle strutture, sia laiche che religiose, che aiutassero questi ragazzi. I cattolici sostenevano che con la cura dell&#

sociologia: I CONSUMI DELLA SOCIETA' POSTMODERNA: IL CONSUMISMO

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Nella società postmoderna, il consumo è un'attività che sta acquisendo una sempre maggiore portata.                   Il consumo può essere inteso, sia dal punto di vista economico che sociologico: l'acquisto di un bene o un servizio nel primo caso, oppure l'uso di quel bene o servizio nel secondo caso. Dopo la seconda guerra mondiale, la capacità di consumo dei beni venne estesa a strati sempre più ampi della popolazione, chiamati ad assorbire, con i loro acquisti, i prodotti realizzati da industrie desiderose di vendere. Il consumo, è dunque un ingranaggio senza il quale l'organo del capitalismo non funzionerebbe. Si può infatti descrivere il sistema industriale come un processo a spirale, che gli studiosi chiamano sviluppo o crescita dell'economia: le industrie producono beni che devono essere venduti e consumati, affinché ci sia bisogno di produrre altri beni, per sostituire quali consumati in modo tale da mantenere attivo il meccanismo produttivo. Nel corso del

sociologia: Le relazioni di genere nella società postmoderna; L'inconscio collettivo e gli archetipi

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Le relazioni di genere nella società postmoderna Nella società odierna, i ruoli di genere nel contesto familiare, stanno perdendo di rigidità e quindi portando alla necessità di autodeterminarsi. Ciò può causare spesso molti disagi all'interno di alcune coppie, mentre in altre unicamente un cambiamento di stile di vita. In generale però, si può dire che si ha una più ampia condivisione famigliare delle scelte e delle responsabilità, che passano attraverso la discussione e la condivisione delle opinioni personali. L'origine di questo fenomeno è dovuta al dibattito, insorto nel 1960, sulla parità tea uomo e donna. In particolare furono le donne che posero sotto riflessione il loro ruolo e tentarono di creare un equilibrio tra i due sessi; furono fatti istituiti nuovi spasi nell'ambito del diritto e del lavoro. Ad oggi, questa lotta è portata avanti non solo in Europa, ma anche nei Paesi in via di sviluppo, all'interno die quali il divario è ancora più profondo. Come conse

LA PEDAGOGIA DI FRIEDRICH FRÖBEL

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Friedrich Fröbel, nato il 21 aprile 1782 in Germania, è stato un pedagogo tedesco, colui che ha teorizzato il concetto di “kindergarten” o “scuola materna”. L'educazione naturale Secondo Fröbel, lo scopo dell'educazione è la conoscenza della natura nel suo aspetto che coincide con l'essere umano e accompagnare l'autorganizzazione personale. Egli rifiuta la teoria della tabula rasa e afferma che l'apprendimento è fattibile se vengono seguite le esigenze individuali e naturali del fanciullo.  Egli fonda i Kindergarten, come alternativa all'educazione prescolare tradizionale. Fröbel ripensa anche alla struttura della famiglia e le pratiche genitoriali, che secondo lui dovrebbero essere rafforzate da un’istituzione pubblica e professionale che agisce di pari passo.  Per Fröbel dovrebbe esistere, oltre alla funzione educativa assegnata alle donne, come sosteneva Pestalozzi, anche un’istituzione pubblica responsabile della formazione dei bambini in età prescolare. Pe