LA RAZIONLIZZAZIONE 

La razionalizzazione del lavoro avvenne verso la fine del 1800, grazie al contributo di Taylor, un ingegnere ed imprenditore statunitense. Egli elaborò una concezione scientifica del lavoro che riconobbe la necesità di un'istruzione al lavoro e una distinzione tra le figure direttive e quelle esecutive.

Questi principi vanno a costituire una società burocratica, seguendo una logica pere scopo e scegliendo i mezzi minuziosamente. Così lo Stato si dota difunzionari competenti a questi scopi e di gerarchie di comadno.

Dunque, il processo di razionalizzazione, si caratterizza in primo luogo da una formazione di linguaggi capibili da tutti. Infatti, i linguaggi della razionalizzazione sono universali. In secondo luogo vi è la pretesa di migliore l'efficacia e l'efficienza delle azioni, attraverso l'adozione di tecniche senza nuove.

Inoltre, il razionalismo rende le azioni imperiali: è l'essere umano a doversi adattare alle azioni che vengono compiute, non viceversa.

 

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